martedì 20 dicembre 2011

Le calze

Bel racconto inviatomi dall'amico A. di una sua esperienza con amica sposata, bella e sensuale. amante. al pari di lui, del sottile piacere del nylon.

(Racconto e foto gentilmente forniti da amico A. )


Tu e la tua passione per le calze...quanti pensieri, situazioni mi porti ad immaginare..
> Le calze sono di seta purissima, sottili come un velo, preziose, introvabili.
> Scivolano sulla mano e l’avambraccio come una carezza , una promessa, una parola
> bisbigliata, un brivido caldo; la pelle si increspa, al contatto. Le porto a
> sfiorare il viso, per imprimervi i contorni delle labbra, annusarne lo
> strano profumo e avvolgerle infine sul polso per lisciarle, godendo al
> serico contatto . Poi, con attenzione, come se maneggiassi l’oggetto
> più fragile e prezioso del mondo, poggio il piede destro sul divano e
> ne infilo una: riflessi nero-dorati sul rosso cupo delle unghie.
> Risalgo lungo la caviglia e il movimento lento delle dita è
> accompagnato dalla morbidezza della seta, sensazione fresca di una
> pelle sconosciuta contro la mia, simile alla carezze di mille mani
> dalle lunghe dita affusolate. La calza arriva alla coscia: lì rimane,
> con il suo bordo spesso, finemente ricamato, tesa perfettamente sulla
> gamba. Eppure non posso fare a meno di aggiustarla e così facendo
> continuo ad accarezzarmi dove la pelle è più sensibile insistendo nel
> piacere sottile che mi dà questa carezza. Guardo e ammiro quella lunga
> gamba risplendente, modellata con perfezione dalla calza.
> Alzo il ginocchio, dove la seta risplende e lo bacio, in uno slancio di amore
> sconfinato per me stessa. E intanto si fa strada nella mente eccitata
> un pensiero, un’idea di un nuovo gioco amoroso, di una sorpresa per
> te, che stai per arrivare; dovremmo uscire, ma forse tarderemo,
> chissà... Ora sono quasi pronta: sotto l’abito nero le preziose calze
> autoreggenti continuano in silenzio a intrigarmi, quasi a voler salire
> più su, dove non c’è slip, perché solo la loro pelle di seta potrebbe,
> in un continuo irreale, ricoprire il pube depilato e liscio. Tu arrivi
> e come sempre ti sistemi sul divano; io sono ancora in camera a
> prepararti la sorpresa che ti piacerà, vedrai. Esco. Come previsto ti
> sei seduto dove pensavo. Sei così bello, con un’aria scanzonata e
> irresistibile. Guardi fisso in un punto pensando a chissà che, siamo
> fantasiosi noi due. Amo il tuo scontroso pudore camuffato da
> imperturbabilità che mi diverto a scalfire con la mia sensualità
> capricciosa pronta a inventarsi ogni giorno nuovo giochi. Ti vengo di
> fronte, mi guardi con aria interrogativa; sollevo piano piano il
> vestito, le gambe unite splendono nelle calze nuove, fino a scoprire
> il nudo. Sei sorpreso e affascinato: dopo aver seguito il lento
> movimento della gonna in salita fino all’intima fessura, mi guardi
> diritto negli occhi, e ti appoggi indietro sul divano in attesa.Sei
> pronto a scoprire che ho in serbo oggi per te.
> Allungo una gamba, la premo sul tuo grembo e : -Toglimi la calza-
> mormoro- ma fa piano, lentamente, hai delle mani così belle- e intanto con le dita del piede
> ti massaggio l’inguine con dolcezza, salgo e scendo, in movimenti
> circolari del tutto intrigata. Ora le tue dita sono
> sulla mia coscia dove, con lentezza estenuante, come se stessero per
> disinnescare una bomba, fanno scivolare verso il basso la calza, soffermandosi
> sulla pelle in carezze leggere mentre il mio piede è instancabile su di te.
> L’eccitazione si trasmette alle mani : ti tremano leggermente. Arrivi
> al ginocchio, dove la pelle sotto l’articolazione è particolarmente
> sensibile, lì indugi ad accarezzarmi più a lungo, mentre premi il
> grembo contro il mio piede, muovendoti appena. Poi con la bocca ti
> avvicini alla rotula rotonda, alla fossetta laterale, per riempirla
> con labbra avide mentre le mani tentano di far
> scivolare la calza fino in fondo rapidamente. Ma io ti fermo. - Piano - mormoro
> - fai piano...
> Sento le pulsazioni del tuo sesso attraverso il piede arrivarmi
> tra le cosce umide, il nostro respiro farsi affrettato in sintonia; la calza
> è alla caviglia e tu lentamente la sfili, stringendomi il piede e
> usandolo contro di te, come fosse la mia mano. Lentamente la sfili,
> stringendomi il piede e usandolo contro di te, come fosse la mia mano.
> -No, aspetta - mormoro- toccami ...
> -Sì- mormori -sì- e le tue dita mi penetrano con violenza.
> -Basta, ora sfilami anche l’altra, lentamente, ti prego- e solo io so quanto mi
> costa pronunciare queste parole.
> Il piede su di te cambia, ma non i miei movimenti, che si fanno ora più
> torpidi, quasi svogliati, per frenare l’eccitazione. Le tue mani
> tremano visibilmente, anche la calza sinistra scende con febbrile
> lentezza lungo la gamba; la pelle eccitata brilla di luce propria
> mentre balbettiamo parole deliranti di lussuria...
> - Fammi vedere- ordino con voce ansante. E il tuo sesso prepotente, palpitante è
> per me un richiamo irresistibile.Con una mossa veloce sfili del tutto la calza.
> Mi chino, ti bacio sfiorandoti leggermente le labbra, poi mi inginocchio di
> colpo e ti prendo in bocca, mentre tu mi sciogli i capelli e li afferri forte
> con le mani... come vorrei accadesse....

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